Page 1802 - Shakespeare - Vol. 1
P. 1802

lagna! E per tutto il tempo ’sto cane non versa manco una lacrima, non
dice una parola. Guardate me, invece, come innaffio la polvere col mio
pianto!

                                          [Entra Pantino]

     PANT INO

Via, via, Lanciotto! A bordo! Il tuo padrone si è già imbarcato: dovrai
inseguirlo a forza di remi. Ma che ti succede? Che hai da piangere, amico?
Muoviti, somaro! Se aspetti ancora un po’, perderai la marea.

     LANCIOT T O

Non importa se perdo la marea, giacché è la marea più crudele che mai si
porti via un uomo. 26

     PANT INO

Qual è la marea più crudele?

     LANCIOT T O

Quella che mi porta via con questo Cànchero d’un cane.

     PANT INO

Uffa! Ti ripeto, amico, che perderai la marea, e se perdi la marea perdi
anche l’imbarco, e se perdi l’imbarco perdi il padrone, e se perdi il padrone
perdi il lavoro, e se perdi il lavoro... Perché mi tappi la bocca?

     LANCIOT T O

Perché sennò tu mi perdi la lingua.

     PANT INO

E dove me la perdo, la lingua?

     LANCIOT T O

In questi discorsi del cànchero.

     PANT INO

Senti chi parla di Cànchero! 27

     LANCIOT T O

Perdere la marea, e l’imbarco, e il padrone, e il lavoro, e tenermi ’sto
   1797   1798   1799   1800   1801   1802   1803   1804   1805   1806   1807