Page 1792 - Shakespeare - Vol. 1
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VALENT INO
Siamo alle solite: sei sempre troppo svelto.
SVELT O
L’ultima volta mi avete dato del posapiano.
VALENT INO
Ma va’ là! Dimmi, conosci Madonna Silvia?
SVELT O
La donna amata da Vostro Onore?
VALENT INO
E come sai che sono innamorato?
SVELT O
Perbacco! Da questi segni particolari: primo, avete imparato, tale e quale
Ser Proteo, a starvene a braccia conserte come un ipocondriaco; ad
abbandonarvi a canti d’amore come un pettirosso; a camminare solo
soletto come un appestato; ad ansimare come uno scolaretto che si è
perso l’abbecedario; a lacrimare come una ragazzotta appena tornata dal
funerale della nonna; a digiunare come se vi foste messo a dieta; a star sul
chi vive come chi teme d’essere rapinato; a snocciolar piagnistei come un
mendico ad Ognissanti. Un tempo il vostro riso faceva pensare al
“chicchiricchì” di un gallo; quando camminavate, avevate l’incedere d’un
leone; se non toccavate cibo, avevate appena finito di pranzare; se
avevate un’aria mesta, era solo per mancanza di quattrini. E adesso, per
via di un’incantatrice, vi siete talmente metamorfosato che, ogni volta che
vi guardo, a malapena vi riconosco pel mio padrone.
VALENT INO
Si notano tutte, le cose che mi porto dentro?
SVELT O
Si notano tutte: non dentro, ma fuori.
VALENT INO
Fuori di me? Impossibile!
SVELT O