Page 1640 - Shakespeare - Vol. 1
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Vostra Grazia, ascoltate. Mio marito,
 Antifolo, che ho eletto mio signore
 e su vostro consiglio, 68 è stato colto
 quest’oggi da un accesso di follia.
 Furioso, tutto il giorno per le strade
 è corso all’impazzata, col suo servo
 non più savio di lui, recando danno
 e offese ai cittadini, penetrando
 nelle case e razziando anelli e gemme,
 tutto quel che attirava la sua furia.
 Già una volta l’ho fatto ben legare
 e riportare a casa, mentre andavo
 a riparare le sue malefatte.
 Ma a un tratto, e non so con quali mezzi,
 di forza si è sottratto ai suoi custodi
 insieme al servo pazzo; e con le spade
 sguainate e con cipiglio spaventoso,
 quando ci ha visto si è precipitato
 contro di noi. Richiesto qualche aiuto,
 siamo tornati qui ad assicurarci
 che fossero legati nuovamente;
 ma sono entrati nel convento, e adesso
 la Priora ha fatto chiudere le porte
 e ci vieta di prenderlo, rifiuta
 di farlo uscire. Duca, un vostro ordine
 potrà restituirmi mio marito
 e consentirmi di curarlo.

DUCA

                Un tempo
 si è battuto il tuo sposo al mio servizio,
 e ti ho dato parola di sovrano,
 quando l’hai scelto a sire del tuo letto,
 che avrebbe sempre avuto il mio favore.
 Qualcuno bussi all’uscio del convento,
 e si inviti la Priora a presentarsi
 davanti a me, ché voglio sistemare
 la questione qui e subito.

                                      Entra un Messo.
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