Page 1637 - Shakespeare - Vol. 1
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il sonno, e la sua mente ne ha sofferto.
     Il cibo gli condivi con rimproveri;
     cattiva digestione può portare
     forti attacchi di febbre; e che è la febbre
     se non accesso di follia? Tu dici
     che gli turbavi anche i suoi passatempi;
     senza riposo, o sana distrazione
     non resta che l’umore malinconico,
     parente stretto della tetra angoscia,
     e la segue un esercito di affanni,
     di pallidi disordini nemici
     d’ogni forma di vita. Togli cibo,
     piaceri, ed ogni forma di riposo;
     chi non impazzirebbe, uomo o animale?
     Con la tua gelosia, in poche parole,
     hai condotto il tuo sposo alla follia.

     LUCIANA

     Ma lo rimproverava con dolcezza,
     e lui si comportava da villano!
[Ad Adriana]
     Perché ti lasci dire queste cose
     così ingiuste? perché non ti difendi?

     ADRIANA

     No. Mi ha fatto capire la mia colpa.
     Entrate, buona gente, andate a prenderlo.

     PRIORA

     Nessuno può varcare questa soglia.

     ADRIANA

     Che lo portino fuori i vostri servi.

     PRIORA

     Nemmeno. Ha chiesto asilo in questo chiostro
     ed è al sicuro dalle vostre mani
     finché io non riesca a farlo ritornare
     alla ragione, o fino a che non scopra
     che tutte le mie cure sono vane.
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