Page 1604 - Shakespeare - Vol. 1
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premettere “con rispetto parlando”. È una ben scarsa fortuna quella che mi
aspetta, anche se a ben vedere si tratta di un matrimonio ricco e
succulento.
ANTIFOLO S.
In che senso, succulento?
DROMIO S.
Nel senso che lei è la sguattera di cucina, tutta unta di grasso; 41 in
mancanza d’altro posso sempre utilizzarla come lampada a olio e
illuminarmi la via per scappare più in fretta. Garantisco che i suoi stracci
imbevuti di sego riscalderebbero la povera Polonia per tutto l’inverno. E se
vive fino al giorno del giudizio, continuerà a bruciare almeno una settimana
più a lungo di tutto il resto del mondo.
ANTIFOLO S.
Ma a vederla, che aspetto ha?
DROMIO S.
È scura in faccia come le mie scarpe, ma certo non altrettanto pulita.
Perché? Perché lei suda tanto che nel suo liquame si affonda fino alle
caviglie.
ANTIFOLO S.
Per questo basterebbe un po’ d’acqua e sapone.
DROMIO S.
No, signore, ce l’ha nella pelle: non basterebbe il diluvio di Noè.
ANTIFOLO S.
Come si chiama?
DROMIO S.
Nellina, 42 signore; ma bisognerebbe dire Nellona. Un metro e tre quarti
non sarebbero sufficienti a misurare il suo giro di fianchi.
ANTIFOLO S.
Dunque una creatura di una certa stazza?
DROMIO S.