Page 1600 - Shakespeare - Vol. 1
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Escono.
Scena II EN
Entrano Luciana e Antifolo di Siracusa.
LUCIANA
Può essere tu abbia già scordato
quali siano i doveri di un marito?
Così presto sfiorisce, dunque, Antifolo,
l’amore appena dati i primi frutti?
Così invece di accrescersi rovina?
Se hai sposato Adriana per denaro,
almeno pei suoi beni usa un riguardo;
se ami un’altra, allora fingi un poco,
dissimula il tuo amore in qualche modo;
che mia sorella non ti legga in viso
il tuo segreto, o che la lingua stessa
non ti tradisca; parla con dolcezza,
guardala con affetto, il vizio occulta
dietro apparenza di virtù; la maschera
sia sempre amabile, per quanto nero il cuore;
e di candore ammanta i tuoi peccati. 36
Quale bisogno c’è che lei lo sappia?
Quale è il ladro che ostenta i suoi misfatti?
Sarebbe doppio crimine tradirla
la notte e rivelarlo a colazione.
La vergogna può essere onorata
senza alcun fondamento, se si è accorti;
ma il male che ci fanno si raddoppia
con parole offensive. Ahimè, a noi donne,
basta poco per renderci contente:
ci dite che ci amate, e date a un’altra
il vostro braccio; a noi basta la manica.
Continuiamo a girare, poverette,
dentro l’orbita vostra; voi potete
farci muovere a vostro piacimento.
Rientra in casa, cognato, sii cortese,
e mostra a mia sorella un po’ d’affetto;
non è un delitto fingere, se la dolcezza