Page 1565 - Shakespeare - Vol. 1
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ATTO I EN
Scena I EN
Entrano [Solino,] Duca di Efeso, [Egeone,] mercante di Siracusa, un
carceriere, e altre guardie.
EGEONE
Fa’ presto a condannarmi, ora, Solino;
la morte porrà fine a ogni mio affanno.
DUCA
Niente suppliche più, Siracusano:
non son disposto a infrangere le leggi.
L’inimicizia e l’odio che fra noi
son derivati dal crudele oltraggio
del vostro duca ai nostri laboriosi
mercanti, che se privi di moneta 1
per il riscatto, pagano col sangue,
a sigillo dei suoi ferrei decreti,
dai nostri sguardi ogni pietà cancellano.
Così, dopo le lotte sanguinose
tra noi e i tuoi violenti confratelli,
si è decretato in sinodi solenni
a Siracusa e qui, che ogni commercio
fra le città nemiche sia proibito.
Dico di più: se un nativo di Efeso
viene scoperto in piazza o nel mercato
di Siracusa, o un tuo concittadino
approda a questa baia, viene ucciso,
e i suoi beni dal Duca confiscati,
se una somma di almeno mille scudi
non può pagare per il suo riscatto.
Tu disponi, per esser generosi,
sì e no di cento, forse ancora meno:
dunque la legge ti condanna a morte.