Page 1390 - Shakespeare - Vol. 1
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PET RUCCIO

Ti prego, Kate, mettiamoci da parte e vediamo come va a finire questa
contesa.

                     Entrano il Pedante con Servi, Battista e Tranio.

     T RANIO

Signore, chi siete voi che vi azzardate 291 a picchiare il mio servo?

     VINCENZO

Chi sono io, signore? No, chi siete voi, signore? Oh, dei immortali! Oh, che
razza di furfante! Farsetto di seta, brache di velluto, mantello scarlatto e
cappello a pan di zucchero. 292 Oh, sono rovinato, rovinato! Mentre io
economizzo a casa, mio figlio e il suo servo dilapidano tutto all’università.

     T RANIO

Ma insomma, che succede?

     BAT T IST A

Quest’uomo è uscito di senno?

     T RANIO

Signore, dall’aspetto sembrate un sobrio vegliardo, ma dalle vostre parole
vi si direbbe un pazzo. Che cosa importa 293 a voi, signore, se indosso perle
e oro? Ringrazio il mio buon padre, me lo posso permettere.

     VINCENZO

Tuo padre? Che furfante! È un velaio 294 a Bergamo!

     BAT T IST A

Vi sbagliate, signore, vi sbagliate. Di grazia, come credete che si chiami?

     VINCENZO

Come si chiama? Come se non lo sapessi! L’ho tirato su da quando aveva
tre anni, e si chiama Tranio.

     PEDANT E

Via, via di qui, mattoide. Si chiama Lucenzio, ed è mio figlio unico, erede
delle terre mie, del signor Vincenzo.
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