Page 1385 - Shakespeare - Vol. 1
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e più felice colui a cui la buona stella
ti assegnerà come amabile sposa. 282
PET RUCCIO
Ma come, non sarai impazzita, Kate.
Questo è un vecchio grinzoso, sfiorito,
e non una fanciulla come dici tu.
CAT ERINA
Perdona, vecchio padre, i miei occhi fallaci,
che sono stati così abbacinati dal sole
da farmi apparir verde 283 tutto quel che vedo.
Ora mi avvedo che sei un vecchio venerando.
Perdona, ti prego, il mio assurdo errore.
PET RUCCIO
Sì, buon vecchio nonno, e dicci intanto
dove viaggi; se nella nostra stessa direzione,
saremo felici della tua compagnia.
VINCENZO
Bel signore, e voi, mia gaia signora,
che con la vostra strana accoglienza
mi avete assai stupito, mi chiamo Vincenzo,
abito a Pisa e mi reco a Padova, a visitare
un mio figliolo che non vedo da tempo.
PET RUCCIO
Come si chiama?
VINCENZO
Lucenzio, gentil signore.
PET RUCCIO
Felice incontro; e ancor più per tuo figlio.
Ora per legge, oltre che per la veneranda età,
posso chiamarti mio riverito padre.
La sorella di mia moglie (questa signora)
a quest’ora ha sposato tuo figlio. 284 Non stupirti,
e non affliggerti; ella è di buona reputazione,