Page 1363 - Shakespeare - Vol. 1
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Via, via, ché sta venendo qui. [Escono.]
Esce.
Entra Petruccio.
PET RUCCIO
Così ho cominciato da politico il mio regno, 225
e spero di concluderlo con successo.
Ora la mia falchetta è affamata 226 e a pancia vuota,
e finché non si piega 227 non verrà saziata,
ché se no non guarda più al suo specchietto. 228
Ho un altro modo per ammaestrare la mia selvaggia, 229
perché risponda e venga al richiamo del padrone,
ed è di tenerla sveglia, come si fa coi falchi
che frullano e sbattono le ali senza obbedire.
Oggi non ha toccato cibo, e non ne toccherà;
iernotte non ha dormito, e stanotte non dormirà;
come col cibo, qualche difetto immaginario
troverò su come è stato fatto il letto,
e butterò qua il guanciale, là il capezzale,
da una parte la coperta, dall’altra le lenzuola.
Sì, e in mezzo allo sconquasso farò credere
che sia per la cura premurosa che ho di lei.
In conclusione, veglierà tutta la notte,
e se appena si appisola, io sbraito e strillo,
e col fracasso la terrò costantemente 230 sveglia.
Ecco come uccidere una moglie con le gentilezze, 231
così stroncherò il suo umor pazzo e caparbio.
Chi sa modo migliore di domare una bisbetica
parli adesso; è una questione d’etica. 232
Scena II EN
Entrano Tranio e Ortensio.
T RANIO
È possibile, amico Licio, che madonna Bianca
si sia invaghita d’altri che Lucenzio?
Vi dico, signore, che mi prende per il naso. 233