Page 1333 - Shakespeare - Vol. 1
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Benissimo, signore, benissimo: come altro?
     Era impossibile che andassi a vuoto.

     BAT T IST A

     E quanto a te, figliola? Sei di malumore?

     CAT ERINA

     Mi chiamate figlia? Mi avete mostrato
     un tenero riguardo paterno, vi assicuro,
     a volermi sposare a un mezzo matto,
     un ribaldo svitato che fa la voce grossa, 148
     e crede di averla vinta a forza di improperi.

     PET RUCCIO

     Ecco, padre: voi e tutti gli altri
     che sparlavano di lei, sbagliavate di grosso.
     Se è indiavolata, lo fa per calcolo,
     non è riottosa, ma mite come una colomba.
     Non è focosa, ma temperata come il mattino.
     Per pazienza risulterà una seconda Griselda,
     e per castità come Lucrezia romana. 149
     E per concludere, ci siamo accordati così bene,
     che domenica è il giorno fissato per le nozze.

     CAT ERINA

     Prima vorrò vederti impiccato, domenica.

     GREMIO

Senti, senti, Petruccio, dice che prima vuol vederti impiccato.

     T RANIO

E sarebbe andata bene? Allora buonanotte per noi.

     PET RUCCIO

     Abbiate pazienza, signori, io la scelgo per me;
     se lei ed io siamo contenti, voi che c’entrate?
     Abbiamo pattuito a quattr’occhi fra noi due
     che in compagnia farà ancora la bisbetica.
     Vi dico che è incredibile credere
     quanto mi ama. Oh, garbatissima Kate!
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