Page 1080 - Shakespeare - Vol. 1
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ATTO V EN

                                 Scena I EN

Entra uno sceriffo con Alabardieri, [e] Buckingham condotto al patibolo.

BUCKINGHAM

 Dunque, re Riccardo si rifiuta di lasciare che gli parli?

SCERIFFO

 È così, mio buon signore; perciò abbiate pazienza.

BUCKINGHAM

 Hastings e voi, figli di Edoardo, voi Grey e Rivers,
 e tu, santo re Enrico e il tuo diletto figlio Edward,
 tu, Vaughan, e tutti coloro che sono periti
 per occulta, corrotta e nefanda iniquità -
 se l’anime vostre, corrucciate e inquiete
 osservano dal cielo l’ora presente,
 irridete, per vendetta, alla mia rovina.
 Amico, oggi è il giorno dei Morti, non è vero?

SCERIFFO

 Sì.

BUCKINGHAM

 Ebbene, il giorno dei Morti è dunque il giorno del giudizio del mio
      corpo.

 Questo è il giorno che, mentre era ancora in vita Edoardo,
 m’augurai d’aver in sorte quando fossi venuto meno
 alla fede data ai suoi figli e ai congiunti di sua moglie.
 Questo è il giorno che auspicai a me stesso, augurandomi
 che mi tradisse l’amico di cui più mi fidavo.
 Questo, questo giorno dei Morti, per l’anima mia atterrita
 è il termine prestabilito delle mie iniquità.
 Quel supremo Onniveggente di cui mi feci beffe
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