Page 1039 - Shakespeare - Vol. 1
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Vi scongiuro, non la prendete a male;
non posso né voglio arrendermi a voi.
BUCKINGHAM
Se rifiutate, perché l’affetto e lo zelo
vi rendono riluttante a deporre il fanciullo, figlio di vostro fratello -
e ben conosciamo il vostro cuore tenero
e la sensibilità dolce, gentile, femminea,
che abbiamo osservato in voi verso i vostri parenti,
e parimenti, in verità, verso ogni genere di persone -
sappiate, tuttavia, che, accettiate o no la nostra istanza,
il figlio di vostro fratello non regnerà mai, da sovrano, su noi,
ma che noi impianteremo sul trono
qualcun altro, a vergogna e rovina della vostra casa;
e con questa determinazione qui vi lasciamo.
Andiamo, cittadini; per le piaghe di Dio, non starò più a supplicare.
RICCARDO
Oh, non bestemmiate, monsignore di Buckingham!
Escono [Buckingham, il Sindaco e i cittadini].
CAT ESBY
Richiamatelo, amato principe; accogliete la loro istanza.
Se rifiutate, tutto il paese avrà a dolersene.
RICCARDO
Volete costringermi ad accettare un mondo di affanni?
Richiamateli. Non son fatto di sasso,
ma malleabile alle vostre gentili richieste,
anche se contrarie alla mia coscienza ed al mio cuore.
Rientrano Buckingham e gli altri.
Cugino di Buckingham e voi, uomini saggi e gravi,
dacché volete affibbiarmi sulla schiena la fortuna,
perché, volente o nolente, ne porti il carico,
dovrò aver la pazienza di sostenerne il peso.
Ma se la nera maldicenza o il ripugnante biasimo
dovessero essere la conseguenza della vostra imposizione,
il semplice fatto che mi ci avete costretto mi assolverà