Page 521 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Arriva Simplicio e Salviati inizia a leggere. Si avvicinano a
quella che Galileo riteneva essere la sua piú grande scoperta. Il
tema è la traiettoria delle palle da cannone, composta da un
moto rettilineo uniforme derivante dal loro lancio e da
un’accelerazione costantemente diretta verso il basso esercitata
dalla Terra. Sebbene un colpo sparato a bruciapelo, in base alla
fisica di Galileo, continuerebbe il proprio moto «orizzontale»
lungo un cerchio concentrico alla Terra, egli lo considera
rettilineo, poiché le distanze considerate sono piccole rispetto
alla circonferenza della Terra. Cosí la Proposizione 1: «Un
proietto, quando si muove di moto composto di un moto
orizzontale equabile e di un moto naturalmente accelerato verso
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il basso, descrive una linea semi-parabolica» . Aspettate un
momento, Salviati, lo interrompe Sagredo: se volete che io e
Simplicio vi seguiamo, dovrete dirci qualcosa sulle parabole.
Cortesemente, Salviati riprende alcuni teoremi di Apollonio; la
conclusione è che i punti di una parabola soddisfano la
condizione che i quadrati delle ordinate siano proporzionali alle
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loro ascisse. Un disegno (fig. 8.6) vale piú di mille parole: p :q 2
= OP:OQ. Nel caso di un colpo a bruciapelo, la palla sparata da
C (fig. 8.7) procederà orizzontalmente coprendo distanze uguali
in tempi uguali mentre cade attraversando spazi che crescono
come il quadrato dei tempi. Le ascisse crescono in modo
lineare, le ordinate con il quadrato delle ascisse e la traiettoria
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risultante è una parabola .
Figura 8.6.
La definizione di parabola data da Salviati.