Page 680 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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acqua,  nell’arrestarsi  la  barca,  s’alzasse  alla  prua  quant’è  la  grossezza
          d’un  foglio.  Concludo  per  tanto,  piccolissime  alterazioni  rispetto

          all’immensa grandezza e somma velocità de i mari esser bastanti per fare
          in  essi  mutazioni  grandi  in  relazione  alla  piccolezza  nostra  e  di  nostri

          accidenti.
          SAGR.  Rimango  pienamente  sodisfatto  quanto  a  questa  parte:  resta  da

          dichiararci come quelli additamenti e suttrazioni derivanti dalla vertigine
          diurna si facciano or maggiori ed or minori; dalla quale alterazione ci

          accennaste  che  dependeva  il  periodo  annuo  de  gli  accrescimenti  e
          diminuzioni de’ flussi e reflussi.
                                                SALV.  Farò  ogni  possibile  sforzo  per
            Cause della
                                                lasciarmi        intendere;        ma       la    difficoltà
            disegualità delle
            suttrazioni e de gli                dell’accidente stesso, e la grand’astrazion di
                                                mente  che  ci  vuol  per  capirlo,  mi
            additamenti della
            vertigine diurna sopra ’l           sgomentano.           La       disegualità         de      gli
                                                additamenti  e  suttrazioni  che  la  vertigine
            moto annuo.
                                                diurna  fa  sopra  ’l  moto  annuo,  depende
          dall’inclinazion dell’asse del moto diurno sopra ’l piano dell’orbe magno

          o  vogliamo  dire  dell’eclittica,  mediante  la  quale  inclinazione
          l’equinoziale  sega  essa  eclittica,  restando  sopra  di  lei  inclinato  ed

          obbliquo secondo la medesima inclinazion dell’asse: e la quantità de gli
          additamenti  viene  a  importar  quanto  è  tutto  il  diametro  di  esso

          equinoziale, stante il centro della Terra ne i punti solstiziali; ma fuor di
          quelli  importa  manco  e  manco,  secondo  che  esso  centro  si  va
          avvicinando a i punti degli equinozii, dove tali additamenti son minori

          che in tutti gli altri luoghi. Questo è il tutto, ma involto in quella oscurità
          che voi vedete.

          SAGR.  Anzi  pure  in  quella  ch’io  non  veggo,  perché  sin  ora  non
          comprendo nulla.

          SALV.  Già  l’ho  io  predetto:  tuttavia  proveremo  se  co  ’l  disegnarne  un
          poco  di  figura  si  potesse  guadagnar  qualche  lume,  se  bene  meglio

          sarebbe il rappresentarla con corpi solidi che con semplici disegni; pure
          ci aiuteremo con la prospettiva e con gli scorci. Segnamo dunque, come
          di sopra, la circonferenza dell’orbe magno, nella quale intendasi il punto

          A  essere  uno  de  i  solstiziali,  ed  il  diametro  AP  la  comun  sezione  del
                                      42
          coluro  de’  solstizi   e  del  piano  dell’orbe  magno  o  vogliam  dir
          dell’eclittica, ed in esso punto A esser locato il centro del globo terrestre,





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