Page 676 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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vero che la virtù che muove la Terra e la Luna intorno al Sole si
mantenga sempre del medesimo vigore; e se è vero che il medesimo
mobile, mosso dalla medesima virtù, ma in cerchi diseguali, in tempi più
brevi passi archi simili de i cerchi minori; bisogna necessariamente dire
che la Luna quando è in minor distanza dal Sole, cioè nel tempo della
congiunzione, archi maggiori passi dell’orbe magno, che quando è in
maggior lontananza, cioè nell’opposizione e plenilunio: e questa lunare
inegualità convien che sia participata dalla Terra ancora. Imperocché, se
noi intenderemo una linea retta prodotta dal centro del Sole per il centro
del globo terrestre, e prolungata sino all’orbe lunare, questa sarà il
semidiametro dell’orbe magno, nel quale la Terra, quando fusse sola, si
moverebbe uniformemente; ma se nel medesimo semidiametro
collocheremo un altro corpo da esser portato, ponendolo una volta tra la
Terra e il Sole, ed un’altra volta oltre alla Terra in maggior lontananza
dal Sole, è forza che in questo secondo caso il moto comune di amendue
secondo la circonferenza dell’orbe magno, mediante la lontananza della
Luna, riesca alquanto più tardo che nell’altro caso, quando la Luna è tra
la Terra e ’l Sole, cioè in minor distanza: talché in questo fatto accade
giusto quel che avviene nel tempo dell’oriuolo, rappresentandoci la Luna
quel piombo che s’attacca or più lontano dal centro, per far le vibrazioni
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dell’asta men frequenti, ed ora più vicino, per farle più spesse. Di qui
può esser manifesto, come il movimento annuo della Terra nell’orbe
magno e sotto l’eclittica non è uniforme, e come la sua difformità deriva
dalla Luna ed ha suoi periodi e restituzioni mestrue. E perché si era
concluso, le alterazioni periodiche, mestrue ed annue, de i flussi e
reflussi non poter derivare da altra cagione che dall’alterata proporzione
tra il moto annuo e gli additamenti e suttrazioni della vertigine diurna; e
tale alterazione poteva farsi in due modi, cioè con l’alterare il moto
annuo, ritenendo ferma la quantità de gli additamenti, o co ’l mutar la
grandeza di questi, mantenendo l’uniformità del moto annuo; già
abbiamo ritrovato il primo di questi due modi, fondato sopra la
difformità del moto annuo, dependente dalla Luna e che ha i suoi periodi
mestrui: è dunque necessario che per tal cagione i flussi e reflussi
abbiano un periodo mestruo, dentro al quale si facciano maggiori e
minori. Ora vedete come la causa del periodo mestruo risiede nel moto
annuo, ed insieme vedete ciò che ha che far la Luna in questo negozio, e
come ella ci entra a parte senza aver che fare niente né con mari né con
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