Page 578 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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austro, cioè il principio di Cancro e di Capricorno, ed il diametro AB
prolunghiamolo indeterminatamente per D e C verso la sfera stellata:
dico ora, primieramente, che niuna delle stelle
Le stelle fisse
fisse poste nell’eclittica, per qualsivoglia
poste nell’eclittica
mutazion fatta dalla Terra per esso piano
mai non si alzano
dell’eclittica, varierà mai elevazione, ma sempre
né abbassano per
si scorgerà nella medesima superficie; ma bene
causa del moto annuo
se gli avvicinerà ed allontanerà la Terra per
della Terra, ma ben
si avvicinano ed tanto spazio quanto è il diametro dell’orbe
magno. Il che sensatamente si vede nella figura:
allontanano.
imperocché, sia la Terra nel punto A o sia in B,
sempre la stella C si vede per la medesima linea ABC; ma bene la
lontananza BC si è fatta minore della CA per tutto il diametro BA: il più
dunque che si possa scorgere nella stella C, ed in qualsivoglia altra posta
nell’eclittica, è la accresciuta o diminuita apparente grandezza, per
l’avvicinamento o allontanamento della Terra.
SAGR. Fermate un poco, in cortesia, perché sento non so che scrupolo
che mi dà fastidio, ed è questo. Che la stella C venga veduta per la
medesima linea ABC tanto quando la Terra sia in A quanto se ella sia in
B, l’intendo benissimo; come anco di più capisco che
l’istessoavverrebbe da tutti i punti della linea AB,
Instanza contro al
mentre che la Terra passasse da A in B per essa
moto annuo della
linea: ma passandovi, come si suppone, per l’arco
Terra presa dalle
ANB, è manifesta cosa che quando ella sarà nel
stelle fisse poste
punto N, ed in qualunque altro fuori che li due A,
nell’eclittica.
B, non più per la linea AB, ma per altre ed altre, si
scorgerà: talché se il mostrarsi sotto diverse linee deve cagionar
apparente mutazione, qualche diversità converrà che si scorga. Anzi più
dirò, con quella libertà filosofica che tra i filosofi amici debbe esser
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