Page 574 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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circunferenza del globo terrestre, la quale di passo in passo muta
inclinazione rispetto al cielo, ed in conseguenza la fa mutare allo
strumento che sopra di lei la conserva.
SAGR. Voi benissimo dite; ed anco intendete, che quanto maggiore e
maggiore fusse quel cerchio sopra il quale voi vi moveste, tante più
miglia bisognerebbe camminare per far che quella stella vi si alzasse
quel grado di più, e che finalmente, quando il moto verso la stella fusse
per linea retta, più ancora converrebbe muoversi che per la circonferenza
di qualsivoglia grandissimo cerchio.
SALV. Sì, perché finalmente la circonferenza del cerchio infinito e una
linea retta sono l’istessa cosa.
SAGR. Oh questo non intendo io, né credo
Linea retta e
che l’intenda anco il Sig. Simplicio; e circonferenza del cerchio
bisogna che ci sia sotto qualche misterio
infinito son l’istessa
ascosto, perché sappiamo che il Sig. Salviati
non parla mai a caso, né mette in campo cosa.
paradosso che non riesca in qualche concetto non punto triviale: però a
luogo e tempo vi ricorderò la dichiarazion di questo esser la linea retta
l’istesso che la circonferenza del cerchio infinito, ché per adesso non
voglio che interrompiamo il discorso che aviam per le mani. E tornando
al caso, metto in considerazione al Sig. Simplicio come l’accostamento e
discostamento che fa la Terra a quella stella fissa che è vicina al polo, si
fa come per una linea retta, che è il diametro dell’orbe magno; talché il
voler regolare l’alzamento ed abbassamento della stella polare co ’l moto
per tal diametro come pe ’l moto sopra il cerchio piccolissimo della
Terra, è gran segno di poca intelligenza.
SIMP. Ma pur restiamo ancora nelle medesime difficultà, già che né anco
quella poca diversità che esser vi dovrebbe, si scorge esservi; e se questa
è nulla, nullo ancora bisogna confessar che sia il moto annuo per l’orbe
magno, attribuito alla Terra.
SAGR. Or qui lascio seguire al Sig. Salviati: il quale mi par che non
trapassava per nullo l’alzamento o abbassamento della stella polare o di
altra delle fisse, ancorché non compreso da alcuno, e dall’istesso
Copernico posto non dirò per nullo, ma per inosservabile per la sua
piccolezza.
SALV. Già ho detto di sopra, che non credo che
Si cerca, quali
mutazioni, ed in alcuno si sia messo ad osservare se ne i diversi
tempi dell’anno si scorga mutazione alcuna nelle
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