Page 743 - Giorgio Vasari
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accompagnato un gran pezzo da molti cittadini et amici e parenti, sì
               come meritava la virtù di lui, che visse sempre più tosto da signore e
               gentiluomo  onorato,  che  da  pittore.  Ne'  medesimi  tempi,  avendo  a
               Silvio Passerini, cardinale di Cortona, murato un palazzo, un mezzo
               miglio  fuor  della  città,  Benedetto  Caporali,  dipintore  perugino,  il

               quale,  dilettandosi  dell'architettura  aveva  poco  inanzi  comentato
               Vitruvio, volle il detto cardinale che quasi tutto si dipignesse. Per ché
               messovi mano Benedetto, con l'aiuto di Maso Papacello cortonese, il

               quale  era  suo  discepolo  et  aveva  anco  imparato  assai  da  Giulio
               Romano, come si dirà, e da Tommaso et altri discepoli e garzoni, non
               rifinò che l'ebbe quasi tutto dipinto a fresco. Ma volendo il cardinale
               avervi  anco  qualche  pittura  di  mano  di  Luca,  egli  così  vecchio  et
               impedito dal parletico, dipinse a fresco nella facciata dell'altare della

               cappella  di  quel  palazzo,  quando  San  Giovanni  Batista  battezza  il
               Salvatore; ma non potette finirla del tutto, perché mentre l'andava
               lavorando si morì, essendo vecchio d'ottantadue anni.

               Fu Luca persona d'ottimi costumi, sincero et amorevole con gl'amici,
               e  di  conversazione  dolce  e  piacevole  con  ognuno,  e  sopratutto

               cortese a chiunche ebbe bisogno dell'opera sua e facile nell'insegnare
               a' suoi discepoli. Visse splendidamente e si dilettò di vestir bene; per
               le  quali  buone  qualità  fu  sempre  nella  patria  e  fuori  in  somma
               venerazione.  Così  col  fine  della  vita  di  costui,  che  fu  nel  1521,

               porremo fine alla Seconda Parte di queste vite, terminando in Luca
               come in quella persona che col fondamento del disegno e delli ignudi
               particolarmente e con la grazia della invenzione e disposizione delle
               istorie  aperse  alla  maggior  parte  delli  artefici  la  via  all'ultima

               perfezzione  dell'arte,  alla  quale  poi  poterono  dar  cima  quelli  che
               seguirono, de' quali noi ragioneremo per inanzi.



               IL FINE DELLA SECONDA PARTE
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