Page 739 - Giorgio Vasari
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VITA DI LUCA SIGNORELLI DA CORTONA PITTORE
Luca Signorelli, pittore eccellente del quale secondo l'ordine de' tempi
devemo ora parlarne, fu ne' suoi tempi tenuto in Italia tanto famoso
e l'opere sue in tanto pregio, quanto nessun'altro in qualsivoglia
tempo sia stato già mai; perché nell'opere che fece di pittura, mostrò
il modo di fare gl'ignudi, e che si possono sì bene con arte e difficultà
far parer vivi. Fu costui creato e discepolo di Pietro dal Borgo a
Sansepolcro, e molto nella sua giovanezza si sforzò d'imitare il
maestro, anzi di passarlo; mentre che lavorò in Arezzo con esso lui,
tornandosi in casa di Lazzero Vasari suo zio, come s'è detto, imitò in
modo la maniera di detto Pietro, che quasi l'una dall'altra non si
conosceva. Le prime opere di Luca furono in San Lorenzo d'Arezzo,
dove dipinse, l'anno 1472, a fresco la cappella di S. Barbara; et alla
Compagnia di S. Caterina, in tela a olio, il segno che si porta a
processione, similmente quello della Trinità, ancora che non paia di
mano di Luca, ma di esso Pietro dal Borgo. Fece in S. Agostino in
detta città la tavola di S. Nicola da Tolentino, con istoriette
bellissime, condotta da lui con buon disegno et invenzione; e nel
medesimo luogo fece alla cappella del Sagramento, due Angeli
lavorati in fresco. Nella chiesa di S. Francesco alla cappella degl'Acolti
fece per Messer Francesco, dottore di legge, una tavola nella quale
ritrasse esso Messer Francesco et alcune sue parenti; in questa opera
è un S. Michele che pesa l'anime, il quale è mirabile; et in esso si
conosce il saper di Luca, nello splendore dell'armi, nelle
reverberazioni et insomma in tutta l'opera; gli mise in mano un paio
di bilanze, nelle quali gl'ignudi, che vanno uno in su e l'altro in giù,
sono scorti bellissimi. E fra l'altre cose ingegnose che sono in questa
pittura, vi è una figura ignuda benissimo trasformata in un diavolo, al
quale un ramarro lecca il sangue d'una ferita. Vi è oltre ciò, una
Nostra Donna col Figliuolo in grembo, S. Stefano, S. Lorenzo, una S.
Caterina, e due Angeli, che suonano uno un liuto e l'altro un
ribechino, e tutte sono figure vestite et adornate tanto, che è
maraviglia; ma quello che vi è più miracoloso, è la predella piena di