Page 422 - Giorgio Vasari
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VITA DI PARRI SPINELLI ARETINO
Parri di Spinello Spinelli dipintore aretino, avendo imparato i primi
principii dell'arte dallo stesso suo padre, per mezzo di Messer
Lionardo Bruni aretino condotto in Firenze, fu ricevuto da Lorenzo
Ghiberti nella scuola dove molti giovani sotto la sua disciplina
imparavano; e perché allora si rinettavano le porte di S. Giovanni, fu
messo a lavorare intorno a quelle figure, in compagnia di molti altri,
come si è detto di sopra. Nel che fare, presa amicizia con Masolino da
Panicale perché gli piaceva il suo modo di disegnare, l'andò in molte
cose imitando, sì come fece ancora in parte la maniera di Don
Lorenzo degl'Angeli. Fece Parri le sue figure molto più svelte e lunghe,
che niun pittore che fusse stato inanzi a lui; e dove gl'altri le fanno il
più di dieci teste, egli le fece d'undici e talvolta di dodici; né perciò
avevano disgrazia, come che fossero sottili e facessero sempre arco o
in sul lato destro o in sul manco, perciò che, sì come pareva a lui,
avevano, e lo diceva egli stesso, più bravura. Il panneggiare de' panni
fu sottilissimo e copioso ne' lembi, i quali alle sue figure cascavano di
sopra le braccia insino attorno ai piedi. Colorì benissimo a tempera,
et in fresco perfettamente. E fu egli il primo che nel lavorare in fresco
lasciasse il fare di verdaccio sotto le carni, per poi con rossetti di color
di carne e chiari scuri, a uso d'acquerelli velarle, sì come aveva fatto
Giotto e gl'altri vecchi pittori. Anzi usò Parri i colori sodi nel far le
mestiche e le tinte, mettendogli con molta discrezione, dove gli parea
che meglio stessono, cioè i chiari nel più alto luogo, i mezzani nelle
bande, e nella fine de' contorni gli scuri. Col qual modo di fare mostrò
nell'opere più facilità e diede più lunga vita alle pitture in fresco;
perché, messi i colori ai luoghi loro, con un pennello grossetto e
molliccio li univa insieme e faceva l'opere con tanta pulitezza, che
non si può disiderar meglio, et i coloriti suoi non hanno paragone.
Essendo dunque stato Parri fuor della patria molti anni, poi che fu
morto il padre fu dai suoi richiamato in Arezzo, là dove, oltre molte
cose le quali troppo sarebbe lungo raccontare, ne fece alcune degne
di non essere in niuna guisa taciute. Nel Duomo vecchio fece in fresco