Page 403 - Giorgio Vasari
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ogn'ora mille anni di tornare a Fiorenza. Partitosi dunque, felicemente
               a la sua patria si ridusse. Erano già comparsi molti forestieri e fattesi
               conoscere a' Consoli dell'Arte, da' quali furono eletti di tutto il numero
               sette maestri, tre Fiorentini e gli altri Toscani, e fu ordinato loro una
               provisione di danari, e che fra un anno ciascuno dovesse aver finito

               una storia di bronzo della medesima grandezza ch'erano quelle della
               prima porta, per saggio. Et elessero che dentro si facesse la storia
               quando  Abraam  sacrifica  Isac  suo  figliuolo,  nella  quale  pensorono

               dovere  avere  i  detti  maestri  che  mostrare,  quanto  a  le  difficultà
               dell'arte, per essere storia che ci va dentro paesi, ignudi, vestiti et
               animali, e si potevono far le prime figure di rilievo e le seconde di
               mezzo e le terze di basso. Furono i concorrenti di questa opera Filippo
               di  ser  Brunelesco,  Donato  e  Lorenzo  di  Bartoluccio  fiorentini,  et

               Iacopo della Quercia sanese, e Niccolò d'Arezzo suo creato, Francesco
               di Vandabrina e Simone da Colle detto de' bronzi; i quali tutti dinanzi
               a'  consoli  promessono  dare  condotta  la  storia  nel  tempo  detto  e

               ciascuno  alla  sua  dato  principio,  con  ogni  studio  e  diligenza
               mettevano ogni lor forza e sapere per passare d'eccellenza l'un l'altro,
               tenendo  nascoso  quel  che  facevano  secretissimamente,  per  non
               raffrontare nelle cose medesime. Solo Lorenzo, che aveva Bartoluccio
               che lo guidava e li faceva far fatiche e molti modelli, innanzi che si

               risolvessino  di  mettere  in  opera  nessuno,  di  continuo  menava  i
               cittadini a vedere, e talora i forestieri che passavano, se intendevano
               del  mestiero,  per  sentire  l'animo  loro;  i  quali  pareri  furon  cagione

               ch'egli  condusse  un  modello  molto  ben  lavorato  e  senza  nessun
               difetto. E così, fatte le forme e gittatolo di bronzo, venne benissimo,
               onde egli con Bartoluccio suo padre lo rinettò con amore e pazienza
               tale, che non si poteva condurre né finire meglio. E venuto il tempo
               che si aveva a vedere a paragone, fu la sua e le altre di que' maestri

               finite  del  tutto,  e  date  a  giudizio  dell'Arte  de'  Mercatanti,  per  che,
               veduti tutti dai Consoli e da molti altri cittadini, furono diversi i pareri
               che si fecero sopra di ciò. Erano concorsi in Fiorenza molti forestieri,

               parte pittori e parte scultori et alcuni orefici, i quali furono chiamati
               dai Consoli a dover dar giudizio di queste opere insieme con gli altri
               di quel mestiero che abitavano in Fiorenza. Il qual numero fu di 34
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