Page 302 - Giorgio Vasari
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antico e similmente bellissimo, che oggi sono in guardaroba di detto

               signor Duca.

               Essendo poi tornato Giovanni a Firenze in quel tempo che si finì di
               serrare l'arco di mezzo del ponte a S. Trinita, dipinse in una cappella
               fatta  sopra  una  pila  et  intitolata  a  S.  Michelagnolo,  dentro  e  fuori
               molte  figure,  e  particolarmente  tutta  la  facciata  dinanzi;  la  qual

               capella  insieme  col  ponte  dal  diluvio  dell'anno  1557  fu  portata  via.
               Mediante le quali opere vogliono alcuni, oltre a quello che si è detto
               di lui nel principio, che fusse poi sempre chiamato Giovanni dal Ponte.
               In  Pisa  ancora  l'anno  1355  fece  in  San  Paulo  a  Ripa  d'Arno  alcune

               storie  a  fresco  nella  capella  maggiore  dietro  all'altare,  oggi  tutte
               guaste  dall'umido  e  dal  tempo.  È  parimente  opera  di  Giovanni  in
               Santa Trinita di Fiorenza la capella degli Scali e un'altra, che è allato
               a  quella,  e  una  delle  storie  di  San  Paulo  accanto  alla  capella

               maggiore  dov'è  il  sepolcro  di  maestro  Paulo  strolago.  In  Santo
               Stefano al Ponte Vecchio fece una tavola et altre pitture a tempera et
               in fresco per Fiorenza e fuori, che gli diedero credito assai. Contentò
               costui gl'amici suoi, ma più nei piaceri che nell'opere, e fu amico delle

               persone  leterate,  e  particolarmente  di  tutti  quelli  che  per  venire
               eccellenti nella sua professione frequentavano gli studii di quella, e
               se  bene  non  aveva  cercato  d'avere  in  sé  quello  che  desiderava  in
               altrui, non restava però di confortar gli altri a virtuosamente operare.

               Essendo finalmente Giovanni vivuto LIX anni, di mal di petto in pochi
               giorni uscì di questa vita, nella quale poco più che dimorato fusse,
               averebbe patito molti incommodi, essendogli appena rimaso tanto in
               casa  che  bastasse  a  dargli  onesta  sepoltura  in  Santo  Stefano  dal

               Ponte Vecchio. Furono l'opere sue intorno al MCCCLXV.
               Nel nostro libro de' disegni di diversi, antichi e moderni, è un disegno

               d'acquerello di mano di Giovanni, dove è un San Giorgio a cavallo che
               occide il serpente et un'ossatura di morto che fanno fede del modo e
               maniera che aveva costui nel disegnare.



               IL FINE DELLA VITA DI GIOVANNI
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