Page 304 - Giorgio Vasari
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VITA D'AGNOLO GADDI PITTOR FIORENTINO
Di quanto onore e utile sia l'essere eccellente in un'arte nobile,
manifestamente si vide nella virtù e nel governo di Taddeo Gaddi, il
quale, essendosi procacciato con la industria e fatiche sue oltre al
nome buonissime faccultà, lasciò in modo accomodate le cose della
famiglia sua, quando passò all'altra vita, che agevolmente potettono
Agnolo e Giovanni suoi figliuoli dar poi principio a grandissime
ricchezze et all'esaltazione di casa Gaddi, oggi in Fiorenza nobilissima
et in tutta la cristianità molto reputata. E di vero è ben stato
ragionevole, avendo ornato Gaddo, Taddeo, Agnolo e Giovanni colla
virtù e con l'arte loro molte onorate chiese, che siano poi stati i loro
successori dalla S. Chiesa Romana e da' sommi Pontefici di quella,
ornati delle maggiori dignità ecclesiastiche.
Taddeo dunque, del quale avemo di sopra scritto la vita, lasciò Agnolo
e Giovanni suoi figliuoli in compagnia di molti suoi discepoli, sperando
che particolarmente Agnolo dovesse nella pittura eccellentissimo
divenire; ma egli, che nella sua giovanezza mostrò volere di gran
lunga superare il padre, non riuscì altramente secondo l'openione che
già era stata di lui conceputa, perciò che, essendo nato e alevato
negl'agi, che sono molte volte d'impedimento agli studii, fu dato più
ai traffichi e alle mercanzie che all'arte della pittura. Il che non ci dee
né nuova né strana cosa parere, attraversandosi quasi sempre
l'avarizia a molti ingegni, che ascenderebbono al colmo delle virtù, se
il desiderio del guadagno negl'anni primi e migliori non impedisse loro
il viaggio. Lavorò Agnolo nella sua giovanezza in Fiorenza, in S.
Iacopo tra' fossi, di figure poco più d'un braccio un'istorietta di Cristo
quando resuscitò Lazero quatriduano, dove, immaginatosi la
corruzzione di quel corpo stato morto tre dì, fece le fasce che lo
tenevano legato macchiate dal fracido della carne, e intorno agl'occhi
certi lividi e giallicci della carne, tra la viva e la morta, molto
consideratamente; non senza stupore degl'Apostoli e d'altre figure, i
quali con attitudini varie e belle, e con i panni al naso per non sentire
il puzzo di quel corpo corrotto, mostrano non meno timore e spavento