Page 1899 - Giorgio Vasari
P. 1899

VITA DI DON GIULIO CLOVIO MINIATORE



               Non è mai stato, né sarà per aventura in molti secoli, né il più raro,
               né  il  più  eccellente  miniatore,  o  vogliamo  dire  dipintore  di  cose
               piccole, di don Giulio Clovio, poiché ha di gran lunga superato quanti
               altri mai si sono in questa maniera di pitture esercitati.

               Nacque costui nella provincia di Schiavonia, o vero Crovazia, in una

               villa  detta  Grisone,  nella  diocesi  di  Madrucci,  ancor  che  i  suoi
               maggiori, della famiglia de' Clovi, fussero venuti di Macedonia, et il
               nome  suo  al  battesimo  fu  Giorgio  Iulio.  Attese  da  fanciullo  alle
               lettere, e poi, per istinto naturale, al disegno. E pervenuto all'età di
               diciotto anni, disideroso d'acquistare, se ne venne in Italia e si mise

               a'  servigii  di  Marino  cardinal  Grimani,  appresso  al  quale  attese  lo
               spazio  di  tre  anni  a  disegnare  di  maniera,  che  fece  molto  migliore
               riuscita che per aventura non era insino a quel tempo stata aspettata

               di lui, come si vide in alcuni disegni di medaglie e rovesci, che fece
               per quel signore, disegnati di penna minutissimamente e con estrema
               e quasi incredibile diligenza.

               Onde veduto che più era aiutato dalla natura nelle piccole cose che
               nelle grandi, si risolvé, e saviamente, di volere attendere a miniare,
               poiché  erano  le  sue  opere  di  questa  sorte  graziosissime  e  belle  a

               maraviglia, consigliato anco a ciò da molti amici, et in particolare da
               Giulio  Romano,  pittore  di  chiara  fama,  il  quale  fu  quegli  che  primo
               d'ogni  altro  gl'insegnò  il  modo  di  adoperare  le  tinte  et  i  colori  a
               gomma et a tempera. E le prime cose che il Clovio colorisse, fu una
               Nostra Donna, la quale ritrasse come ingegnoso e di bello spirito dal

               libro della vita di essa Vergine, la quale opera fu intagliata in istampa
               di legno nelle prime carte d'Alberto Duro. Per che essendosi portato
               bene in questa prima opera, si condusse per mezzo del signor Alberto

               da  Carpi,  il  quale  allora  serviva  in  Ungheria,  al  servizio  del  re
               Lodovico  e  della  reina  Maria,  sorella  di  Carlo  Quinto.  Al  quale  Re
               condusse  un  giudizio  di  Paris  di  chiaro  scuro  che  piacque  molto,  et
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