Page 1621 - Giorgio Vasari
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incommodo, che si pentirono non aver seguitato Giorgio, il quale con
Manno orefice si stette quell'anno in Pisa, attendendo per trattenersi
quattro mesi all'orefice. Essendo poi andato il Vasari a Bologna,
quando vi fu da Clemente Settimo incoronato Carlo Quinto
imperadore, Francesco, che era rimaso in Fiorenza, fece in una
tavoletta un boto d'un soldato che per l'assedio fu assaltato nel letto
da certi soldati per amazzarlo, et ancora che fussi cosa bassa, lo
studiò e lo condusse perfettamente; il qual boto capitò nelle mani a
Giorgio Vasari non è molti anni che lo donò al reverendo don
Vincenzio Borghini spedalingo degli Innocenti, che lo tien caro. Fece
ai monaci neri di Badia tre piccole storie in un tabernacolo del
Sagramento stato fatto dal Tasso intagliatore, a uso d'arco trionfale;
in una delle quali è il sacrifizio d'Abramo, nella seconda la manna e
nella terza gl'ebrei, che nel partire d'Egitto mangiano l'agnel
pasquale. La quale opera fu sì fatta, che diede saggio della riuscita
che ha poi fatto. Dopo fece a Francesco Sertini, che lo mandò in
Francia, in un quadro una Dalida che tagliava i capegli a Sansone, e
nel lontano quando egli abbracciando le colonne del tempio, lo rovina
addosso ai Filistei, il quale quadro fece conoscere Francesco per il più
eccellente de' pittori giovani che allora fussero a Fiorenza.
Non molto dopo, essendo a Benvenuto dalla Volpaia, maestro
d'oriuoli, il quale allora si trovava in Roma, chiesto dal cardinale
Salviati il Vecchio un giovane pittore, il quale stesse appresso di sé, e
gli facesse per suo deletto alcune pitture, Benvenuto gli propose
Francesco il quale era suo amico e sapeva esser il più sufficiente di
quanti giovani pittori conosceva; il che fece anco tanto più volentieri,
avendo promesso il Cardinale gli darebbe ogni comodo et aiuto da
potere studiare.
Piacendo dunque al Cardinale le qualità del giovane, disse a
Benvenuto che mandasse per lui e gli diede per ciò danari; e così
arrivato Francesco in Roma, piacendo il suo modo di fare et i suoi
costumi e maniere al Cardinale, ordinò che in Borgo Vecchio avesse le
stanze, e quattro scudi il mese et il piatto alla tavola de' gentiluomini.
Le prime opere che Francesco (al quale pareva avere avuto
grandissima ventura) facesse al Cardinale furono un quadro di Nostra