Page 1616 - Giorgio Vasari
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della riforma della Compagnia e degl'ordini dell'Accademia si tratta
largamente ne' capitoli che furono fatti dagl'uomini a ciò deputati et
eletti da tutto il corpo per riformatori, fra' Giovann'Agnolo, Francesco
da San Gallo, Agnolo Bronzino, Giorgio Vasari, Michele di Ridolfo e
Pierfrancesco di Iacopo di Sandro, coll'intervento del detto
luogotenente e confermazione di sua eccellenza, non ne dirò altro in
questo luogo. Dirò bene, che non piacendo a molti il vecchio sugello
et arme o vero insegna della Compagnia, il quale era un bue con l'ali
a giacere, animale dell'Evangelista San Luca, e che ordinatosi perciò
che ciascuno dicesse o mostrasse con un disegno il parer suo, si
videro i più bei capricci e le più stravaganti e belle fantasie che si
possano imaginare. Ma non perciò è anco risoluto interamente quale
debba essere accettato.
Martino intanto, discepolo del frate, essendo da Messina venuto a
Fiorenza, in pochi giorni morendosi, fu sotterrato nella sepoltura
detta, stata fatta dal suo maestro, e non molto poi, nel 1564, fu nella
medesima con onoratissime essequie sotterrato esso padre fra'
Giovann'Agnolo, stato scultore eccellente e dal molto reverendo e
dottissimo maestro Michelagnolo publicamente nel tempio della
Nunziata lodato con una molto bella orazione. E nel vero hanno le
nostre arti, per molte cagioni, grand'obligo con fra' Giovann'Agnolo,
per avere loro portato infinito amore et agl'artefici di quella
parimente. E di quanto giovamento sia stata e sia l'Accademia, che
quasi da lui, nel modo che si è detto, ha avuto principio, e la quale è
oggi in protezione del signor duca Cosimo e di suo ordine si raguna in
San Lorenzo nella sagrestia nuova, dove sono tant'opere di scultura
di Michelagnolo, si può da questo conoscere che non pure
nell'essequie di esso Buonarroto, che furono, per opera de' nostri
artefici e con l'aiuto del Principe, non dico magnifiche, ma poco meno
che reali, delle quali si ragionerà nella vita sua, ma in molte altre
cose, hanno per la concorrenza i medesimi, e per non essere indegni
accademici, cose maravigliose operato. Ma particolarmente nelle
nozze dell'illustrissimo signor principe di Fiorenza e di Siena, il signor
don Francesco Medici, e della serenissima reina Giovanna d'Austria,
come da altri interamente è stato con ordine raccontato e da noi sarà