Page 1059 - Giorgio Vasari
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VITA DI MARCO CALAVRESE PITTORE



               Quando  il  mondo  ha  un  lume  in  una  scienza  che  sia  grande,
               universalmente  ne  risplende  ogni  parte,  e  dove  maggior  fiamma  e
               dove minore; e secondo i siti e l'arie sono i miracoli ancora maggiori
               e minori; e nel vero di continuo certi ingegni in certe provincie sono a

               certe cose atti, ch'altri non possono essere. Né per fatiche, che eglino
               durino, arrivano però mai al segno di grandissima eccellenza. Ma se
               quando  noi  veggiamo  in  qualche  provincia  nascere  un  frutto  che
               usato non sia a nascerci, ce ne maravigliamo, tanto più d'uno ingegno

               buono possiamo rallegrarci, quando lo troviamo in un paese dove non
               nascano  uomini  di  simile  professione.  Come  fu  Marco  Calavrese
               pittore, il quale uscito della sua patria, elesse come ameno e pieno di
               dolcezza  per  sua  abitazione  Napoli,  se  bene  indrizzato  aveva  il

               camino per venirsene a Roma et in quella ultimare il fine che si cava
               dallo  studio  della  pittura.  Ma  sì  gli  fu  dolce  il  canto  della  Serena,
               dilettandosi egli massimamente di sonare di liuto, e sì le molli onde
               del Sebeto lo liquefecero, che restò prigione col corpo di quel sito fin

               che rese lo spirito al cielo, et alla terra il mortale. Fece Marco infiniti
               lavori,  in  olio  et  in  fresco,  et  in  quella  patria  mostrò  valere  più  di
               alcuno  altro  che  tale  arte  in  suo  tempo  esercitasse.  Come  ne  fece
               fede  quello  che  lavorò  in  Aversa,  dieci  miglia  lontano  da  Napoli,  e

               particularmente  nella  chiesa  di  Santo  Agostino  allo  altar  maggiore
               una tavola a olio, con grandissimo ornamento; e diversi quadri con
               istorie e figure lavorate, nelle quali figurò Santo Agostino disputare
               con gli eretici e di sopra e dalle bande storie di Cristo e santi in varie

               attitudini. Nella quale opera si vede una maniera molto continuata e
               che tira al buono delle cose della maniera moderna, et un bellissimo
               e pratico colorito in essa si comprende. Questa fu una delle sue tante
               fatiche che in quella città e per diversi luoghi del regno fece. Visse di

               continuo  allegramente,  e  bellissimo  tempo  si  diede.  Però  che  non
               avendo emulazione, né contrasto degl'artefici nella pittura, fu da que'
               signori  sempre  adorato,  e  delle  cose  sue  si  fece  con  bonissimi
               pagamenti sodisfare. Così, pervenuto a gli anni 56 di sua età, d'uno
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