Page 141 - Enciclopedia degli artisti contemporanei.
P. 141

Forni Argo                                             Fossati Gino


                                                               Gino Fossati, 1928 - 1976
                                                               ...“La sua pittura evolve in clima esistenzialista... per giunge-
                                                               re ad un racconto progressivamente spogliato condotto in spazi
                                                               fantasmatici tra interni ed esterni ad una sintesi estrema delle
                                                               strutture  con  parallela  esaltazione  del  fattore  luministico”...
                                                               vedi pagina 137



























                                                               Francalancia Gustavo


                                                               Gustavo Francalancia Roma 1921Assisi 2011
        Nato nel 1921 a San Giovanni in Persiceto, dove vive e la-  Pur avendo cominciato a dipingere fin da giovane, le sue
        vora con sorprendente vitalità, Argo Forni ha attraversato   prime apparizioni in mostre d’importanza nazionale sono
        con originalità e coerenza diverse stagioni artistiche, pas-  collocabili attorno agli anni ’60. Subito la critica si interes-
        sando dall’informale al concettuale, dalla pittura astratta   sò attentamente alla sua pittura, elaborata e rivolta ad una
        al nuovo figurativo.                                   poetica trasformazione della realtà. Le sue opere vennero
        In  ogni  esperienza  ha  riproposto  la  sua  cifra  personale,   presentate in varie manifestazioni artistiche di grande im-
        sempre  riconoscibile:  la  predilezione  per  i  toni  delicati,   portanza, dal “Maggio di Bari” alla “Rassegna Nazionale
        per i colori tenui, per i movimenti leggeri, per le situazioni   dell’Autostrada del Sole”.
                                                                             a
        minimali.                                              Partecipò alla “8  Quadriennale dell’Arte di Roma” e varie
        Seguendo tracce impercettibili – le increspature nell’ac-  edizioni della Rassegna Figurativa di Roma e del Lazio.
        qua del lago, le ombre addensate ai piedi di poveri Pierrots
        aggrappati  alla  loro  chitarra  –  Forni  conferma  anche  in
        questa stagione figurativa la sua attitudine visionaria, la
        sua carica simbolica, la sua capacità di giocare con la no-
        stalgia e con le immagini del tempo che fu.
        I fiori nei vasi, le desolate figurine e le maschere dai vestiti
        a brandelli, i campanili che emergono nella nebbia, per-
        dono la loro concretezza fisica per trasformarsi in segni
        di un’altra vita, immaginata o trasfigurata piuttosto che
        vissuta realmente, e qui resa per suscitare emozioni legate
        al mito del carnevale, alla favola della gioventù, all’esisten-
        za di un luogo – un altro luogo – dove la vita ha ancora
        sapore, i fiori hanno ancora un odore e tutto sembra avere
        ancora un senso.
        Quel luogo simbolico esiste solo in pittura, regno dell’im-
        possibile e del desiderio, nel quale le figure si declinano
        docilmente in ritmi e musiche, i paesaggi si aprono al so-
        gno e alla fantasia, e le maschere, le nostre maschere, so-
        spese tra euforica inquietudine e imitazione della felicità,
        mimano in fondo il grande balletto dell’assurdità.
        Carlo D’Adamo

       D’Arte                                                                                                  131
   136   137   138   139   140   141   142   143   144   145   146