Page 140 - Enciclopedia degli artisti contemporanei.
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Foligni Adolfo Forgione Pompeo
Frascati (Roma) 1927- 2010. Vive e lavora a Milano. Le sue composizioni di oggetti con
materiali prodotti dalle industrie e dalla nostra società ven-
Ha tenuto mostre personali in Italia ed all’estero; durante gono sottratti al consumo e diventano elementi di nuovi si-
una di queste, presso la galleria Il Riccio di Venezia hanno stemi di rappresentazioni, l’oggetto cambia funzione.
scritto:
“...Mi sembra che Adolfo Foligni sia uno spirito caustico e Sito web: www.pompeoforgione.it
che affondando completamente la sua pittura nel mondo
surrealistico ne abbia cavato quel tanto necessario per evi-
denziare i momenti umoristici che dallo stesso si possono de- Formica Claudia
rivare o che si possono provocare.
È indubbio che alcuni dei suoi momenti narrativi hanno
una paternità (ma chi non ne ha?) ma questi si collegano ad Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Torino prima e
altri, si amalgamano nel colore, si personalizzano, scompare successivamente quella di Firenze.
Tomea, Caffè, De Chirico ed appare Adolfo Foligni. Sue opere scultoree si trovano a Bra: Fontana di Poirino e La
Il colore diventa suo, le forme sue, suo il sentire...” Carità, ad Incisa Scapaccino: Monumento ai Caduti e Mo-
numento ai Caduti a San Gillio Torinese e a Rivoli; Monu-
E. Buda mento ai Carabinieri ad Alessandria.
Sue opere si trovano presso il Museo di Casale Monferrato,
al Museo di Asti e al Museo d’Arte Moderna di Torino.
Foligni dà prova inequivocabile e palpitante che l’ingre-
diente principale per lui è stato l’amore.
Perché dipinte con amore sono tutte le sue tele sia le mi-
niature surrealistiche sia quelle paesaggistiche realizzate Fornarola Salvatore
con la tecnica della spatola, che pare quella a lui più con-
geniale, con la quale riesce ad esprimere maggiormente la Nato a Penne (PE) nel 1936, vive e lavora a Fermo: compare
sua visione luminosa e amorosa della natura. sulla scena dell’arte nei primi anni sessanta.
Nel 1961 tiene una personale a Fermo, e poi nel 1968 a Por-
Scrive il prof. Angelo Malagoli: to Sant’Elpidio, nel 1979 a Falconara, nel 1985 a San Be-
«Qual è il messaggio che il Foligni vuole comunicare agli nedetto del Tronto alla galleria “MT 12”, nel 1990 espone
osservatori delle sue tele? allo Studio “Pupilli” di Grottazzolina, nel 1992 espone alla
È profondamente un messaggio di speranza. Quei cieli fondi galleria il “Nome” di Vigevano, nel 1993 espone al centro
ed estesi, quelle vie che si insinuano nel paesaggio luminoso, culturale “Flaminia 58” di Roma.
quelle gentili coppie che quasi ovunque percorrono in armo- A Penne nel 1999 in alternativa alla Biennale “Citta di Pen-
nia le vie solitarie verso l’infinito dell’orizzonte dicono pace, ne” gli viene dedicato un omaggio con una antologica curata
serenità speranza in un avvenire migliore... da Gian Carlo Bojani, documentata con un’ampia mono-
...E su tutte le tavole aleggia soffio di poesia che non si spiega grafia. Nel 2001 espone alla Galleria Orizi “Spazio Aperto”
solo con la suggestione del colore, ma che postula nel pittore di Corridonia (MC) a cura di Lucio del Gobbo. A Fermo
una disposizione di spirito, che profonde la propria anima nel 2002, gli viene dedicata una antologica curata dai critici:
nel paesaggio, accarezzandolo col cuore più che con la spa- Flaminio Gualdoni, Luciano Marziano, Gian Carlo Bojani,
tola. con un prezioso catalogo.
E questo è dipingere con amore». Annovera inoltre oltre 250 presenze in numerosissime mo-
stre, rassegne e concorsi nazionali ed internazionali. Ha ot-
tenuto diversi primi premi e riconoscimenti con medaglia
Suggestiva è anche l’analisi che Italo Alighiero Chiusano d’Oro. Ha eseguito opere per edifici pubblici e privati.
fa delle opere di Foligni.
«Le campagne di Frascati, le colline laziali, certe apocalit-
tiche lande industriali di una inquinata e inquinante zona
costiera tra Civitavecchia e Grosseto acquistano una pre-
senza vivida e quasi aggressiva, pur nella dolcezza lirica di
fondo: i cieli sono veramente pieni d’aria e di luce, la terra è
veramente imbevuta di sole e incupita dalle nubi, gli alberi
frusciano veramente al passar del vento; e, soprattutto, lo
spazio ha una profondità autentica, che invita ad “entrare”
dentro la cornice.
Quando, come nei fumosi e minacciosi gasometri, Foligni
sembra già appostarsi là dove l’uomo, dopo aver perpetrato i
suoi scempi, è scomparso dalla scena del mondo, lasciando la
natura a leccarsi, tutta sola, le sue ferite.
Il mare, gli alberi, i prati ancora indolenziti dai maltratta-
menti umani, si danno silenziosamente da fare per curarsi, Confini 1°- 2006 acrilico su tela 100 x 80
per tornare vergini e sani come prima».
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