Page 2169 - Shakespeare - Vol. 4
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LUCREZIA           EN








               Dall’assediata Ardea in grande fretta,
               d’illecito desio sull’ali infide,
               Tarquinio lascia il campo dei Romani
               ed a Collazio porta un fuoco buio,

               brace nascosta che vuol divampare
               ed abbracciare il corpo di Lucrezia,
               di Collatino sposa bella e casta.



               Il nome «casta» un appetito infausto
               gli ha suscitato poi che l’imprudente

               Collatino il bianco e il rosso gli ha vantato
               che senza pari trionfa in quel suo cielo
               di delizie, dove mortali stelle,
               impiegate soltanto al suo servizio,

               splendono pure come splendon gli astri.               62



               La notte prima, in tenda con Tarquinio,
               gli ha disserrato il suo felice scrigno:
               quali tesori il cielo gli ha prestato
               col possedere la sua bella sposa;

               tanto alto stima egli la sua fortuna
               che a maggior fama un re può maritarsi,
               ma non ad una dama alla sua pari.



               Felicità che pochi hanno goduto
               e che, se avuta, presto s’è disfatta,

               come rugiada argentea che si scioglie
               innanzi all’oro splendido del sole!
               Dono concesso appena e già sottratto!

               Bellezza e onore in braccio al proprietario
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