Page 2164 - Shakespeare - Vol. 4
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«Avaro oppure prodigo, ai vecchioni
               insegnerà a danzare, le canaglie
               farà mansuete, spoglierà chi è ricco,
               arricchirà chi è povero; furioso

               oppure sdolcinato, chi è fanciullo
               invecchierà, rimbambirà chi è vecchio.



               «Sospetterà senza motivo alcuno,
               starà tranquillo quando non dovrebbe;

               sarà troppo pietoso e troppo duro;
               ingannerà quando parrà più giusto,
               sarà malvagio quando sembra buono;
               codardo farà il prode e prode il vile.



               «Causerà guerre e spaventosi eventi,

               tra padre e figlio metterà discordia;
               d’ogni scontento schiavo, sarà pronto
               a prender fuoco come legna secca.
               Poiché l’amor mio morte in fiore ha ucciso,
               chi più ama del suo amor giammai non goda».




               Al che il fanciullo morto che le è al fianco
               svaporò via dalla sua vista, e il sangue
               versato al suolo fece germogliare
               un fiore rosso a screziature bianche,            58

               come le bianche gote e il rosso sangue
               che in tonde gocce vi posava sopra.



               Lei china il capo, ad odorare il fiore,
               e lo confronta al fiato del suo Adone;
               e poiché Adone morte le ha strappato,

               il fiore, dice, le vivrà nel seno;
               lo coglie, ed alle lacrime compara
               la linfa verde che lo stelo stilla.



               «Povero fiore», dice, «o dolce prole
               d’ancor più dolce padre, anche a lui l’occhio
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