Page 3070 - Shakespeare - Vol. 3
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lo tenete nel petto. Eppure
               siate sicuri che è un manigoldo consumato.



              PITTORE
               Non conosco nessuno così, mio signore.



              POETA
               Nemmeno io.



              TIMONE
               Guardate, io vi voglio bene, vi darò
               dell’oro, ma voi liberatevi, per me,

               di questi manigoldi. Impiccateli o accoltellateli,
               annegateli in una fogna, distruggeteli in qualsiasi modo,
               e venite da me. Vi darò abbastanza oro.



              ENTRAMBI
               Diteci il loro nome, signore. Vogliamo riconoscerli.



              TIMONE

               Tu da quella parte e tu da questa
               ma sempre in due; ciascuno sta da solo,
               per conto suo, eppure un arcidiavolo
               gli tiene compagnia. [A uno dei due] Se, dove sei,
               non vuoi due manigoldi, non andargli vicino.

               [All’altro] Se vuoi stare dove c’è un solo manigoldo
               lascialo perdere. Via di qui! Ecco dell’oro.
               Siete venuti per l’oro, schiavi! [Al Poeta] Tu

               hai un poema per me: ecco il pagamento. Via!
               [Al Pittore] Tu sei un alchimista, trasforma questa in oro!
               Via, cagnacci!
                                                                [Li caccia via e si ritira nella caverna]


                                            Entrano Flavio e due Senatori.



              FLAVIO

               È vano che cerchiate di parlare con Timone.
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