Page 3034 - Shakespeare - Vol. 3
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ATTO IV         EN






                                                     Scena I        EN



                                                       Entra Timone.



              TIMONE
               Lascia che mi volti a guardarti. O voi,
               mura che racchiudete quei lupi, affondate
               nella terra, non proteggete Atene!

               Matrone, diventate prostitute! Nei bambini
               venga meno l’obbedienza! Buffoni
               e schiavi, strappate dal seggio il grave
               rugoso Senato e governate al suo posto!
               Verde verginità, mutati all’istante

               in pubblica vergogna, davanti agli occhi
               dei tuoi genitori. Tenete duro,
               bancarottieri: piuttosto che pagare,

               fuori i coltelli, tagliate la gola
               di chi vi ha dato fiducia! Rubate, servi!
               I vostri austeri signori sono ladroni
               e rubano in nome della legge.
               Tu, serva, nel letto del padrone:

               la tua padrona è da bordello. E tu, figlio
               di sedici anni, strappa la stampella
               imbottita al tuo vecchio padre zoppicante

               e giù, spaccagli il cranio! Pietà
               e timore, adorazione degli dei, pace,
               giustizia, verità, rispetto domestico,
               riposo notturno, buon vicinato,
               buone maniere, istruzione, vocazioni,

               mestieri, gerarchie, osservanze, costumi
               e leggi, precipitate nei vostri contrari
               rovinosi − ma la rovina viva!
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