Page 2987 - Shakespeare - Vol. 3
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in segno del suo affetto disinteressato vi dona
               quattro cavalli color del latte
               con finimenti d’argento.



              TIMONE
               Li accetterò con piacere. Questi doni
               siano accolti degnamente.

                                                                                               [Esce il Servo]
                                                  Entra un terzo Servo.



               Che c’è ora? Che novità?



              TERZO SERVO
          Mio signore, il nobile Lucullo, onorevole gentiluomo, chiede di poter avere il

          piacere della vostra compagnia domani a caccia e ha inviato a Vostro Onore
          due coppie di levrieri.



              TIMONE
               Andrò a caccia con lui. E siano accolti
               non senza ricambiare degnamente.



              FLAVIO
               [a parte] Dove arriveremo? Ci ordina di provvedere
               e di offrire grandi doni, e tutto

               da un forziere vuoto. Né vuole sapere
               quanto ha nella borsa, o consentirmi di mostrargli
               quale mendicante è il suo cuore, ormai impotente

               a realizzare i suoi desideri. Le sue promesse
               volano tanto al di sopra del suo stato
               che tutto ciò che dice è un debito.
               Per ogni parola c’è un creditore
               e lui è tanto buono da pagarne gli interessi.

               Le sue terre sono nei registri altrui.
               Ah, potessi serenamente
               lasciare il mio ufficio, prima

               d’esserne scacciato a forza. Più felice
               chi non ha amici da nutrire
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