Page 2984 - Shakespeare - Vol. 3
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Ehilà! Che schiera di vanità
               viene da questa parte? Danzano?
               Sono folli. Follia è lo sfarzo di questa vita
               e questo lusso, confrontati a un po’ d’olio

               e di radici. Facciamo i buffoni per divertirci
               e spendiamo le nostre adulazioni per brindare
               alla salute di uomini sulla cui vecchiaia
               vomiteremo tutto con odio velenoso

               e invidia. Quale vivente
               che non sia corrotto o non corrompa?
               Chi muore senza portarsi nella tomba
               un insulto, dono dei suoi amici?

               Io avrei paura che chi oggi balla
               davanti a me, mi debba un giorno
               calpestare. È già accaduto. Gli uomini
               chiudono la porta in faccia

               a un sole che tramonta.


               I Nobili si alzano da tavola con grandi omaggi a Timone, e per dimostrare
           il proprio affetto ciascuno si sceglie un’Amazzone, e tutti danzano, gli uomini
              con le donne, qualche grave battuta di musica al suono dell’oboe; poi si

                                                        fermano.


              TIMONE

               Belle signore, avete dato molta grazia
               ai nostri piaceri, ed eleganza
               alla nostra festa, che mai sarebbe stata
               tanto bella e gentile. Ad essa avete aggiunto

               pregio e lustro, e mi avete allietato
               con la mia stessa invenzione. Debbo ringraziarvi.



              PRIMA DAMA
               Signore, voi ci toccate sul lato migliore.



              APEMANTO
          Certo, perché il peggiore è infetto:            11  e non sopporterebbe d’essere toccato,
          temo.
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