Page 2981 - Shakespeare - Vol. 3
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Preghiera di Apemanto.
Dei immortali io non chiedo soldi: 10
non prego per nessuno se non me stesso;
concedete che non sia mai così cretino,
da fidarmi dell’uomo e delle sue promesse,
o della puttana e del suo pianto,
o del cane che sembra addormentato,
o del carceriere che promette libertà,
o dei miei amici, se ne avessi bisogno.
Amen. Buon appetito.
I ricchi fanno peccato e io mangio radici.
[Mangia e beve]
Buon pro ti faccia, Apemanto.
TIMONE
Alcibiade, il tuo cuore è sul campo di battaglia.
ALCIBIADE
Il mio cuore è sempre al tuo servizio, Timone.
TIMONE
Tu preferiresti essere a una colazione di nemici che a un pranzo di amici.
ALCIBIADE
Se sono al sangue, non c’è carne migliore; augurerei un banchetto del genere
al mio più caro amico.
APEMANTO
Allora vorrei che tutti questi adulatori fossero tuoi nemici, in modo che tu
potessi ucciderli − e invitare me a mangiarli.
PRIMO NOBILE
Se ci deste la gioia, signore, di voler almeno per una volta approfittare dei
nostri cuori, sì da farci esprimere almeno una parte della nostra sollecitudine,
ci considereremmo felici in eterno.