Page 2980 - Shakespeare - Vol. 3
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adulerei mai! Oh, dei! Quanti uomini si mangiano Timone e lui non li vede! Mi
          dispiace vederne tanti che inzuppano il cibo nel sangue di un solo uomo; e il
          colmo della pazzia è che è lui che li spinge a farlo.
               Mi stupisco che l’uomo         9

               si fidi dell’uomo:
               se a pranzo lo invita
               gli tolga il coltello:
               la carne sarà migliore

               e più certa la vita.
          Gli esempi sono molti. L’amico che gli siede accanto, e che ora divide il suo
          pane con lui, e respira il suo stesso fiato in una bevuta comune, è l’uomo più
          pronto ad ammazzarlo.

               La cosa è stata dimostrata.
               L’uomo potente non faccia il pazzo:
               a gola nuda non si azzardi a bere
               e le corde vulnerabili non sveli.

               L’uomo potente dovrebbe solo bere
               con la gola rivestita di corazza.



              TIMONE
               Di cuore, signore, e fate girare il boccale.



              SECONDO NOBILE
               Fatelo fluire da questa parte, buon signore.



              APEMANTO
          Fluire da questa parte? Bravissimo. Manovra bene i suoi liquidi. Questi brindisi
          alla salute faranno ammalare te e la tua fortuna, Timone.

               Ecco che appare
               chi è troppo debole
               per poter peccare:

               l’onesta acqua
               che mai nel fango
               l’uomo ha lasciato.
               Tra il mio cibo e lei
               nessuna differenza:

               troppo superbi i festini
               per rendere grazie agli dei.
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