Page 2326 - Shakespeare - Vol. 3
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CLEOPATRA
Ecco il mio signore coraggioso.
ANTONIO
Triplicherò i miei muscoli, il mio cuore,
il mio fiato, e combatterò come una furia.
Quando passavo ore felici e fortunate,
da me si otteneva salva la vita
per uno scherzo: ora stringerò i denti,
e caccerò nella tenebra infernale
chiunque mi ostacoli. Su, vieni,
faremo un’altra notte di festa,
chiamate tutti i miei tristi capitani,
riempiteci ancora una volta le coppe;
ci burleremo del rintocco di mezzanotte.
CLEOPATRA
Oggi è il mio compleanno: pensavo
di non festeggiarlo. Ma poiché il mio Antonio
è ritornato ad essere se stesso,
io tornerò ad essere Cleopatra.
ANTONIO
Potremo ancora farcela.
CLEOPATRA
Tutti i nobili capitani dal mio signore!
ANTONIO
Sì, parlerò con loro, e questa notte
dalle lor cicatrici farò sprizzare il vino.
Vieni, mia regina, c’è ancora vita.
La prossima volta che scendo in battaglia
mi farò amare dalla morte, perché gareggerò
anche con la sua falce pestifera.
(Escono tutti tranne Enobarbo.)
ENOBARBO