Page 2324 - Shakespeare - Vol. 3
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Ha urlato? chiesto perdono?



              SERVO
               Ha chiesto grazia.



              ANTONIO
                               Se tuo padre è vivo
               rimpianga che tu non fossi una figlia;
               e tu pèntiti di seguire Cesare

               nel suo trionfo, perché hai assaggiato la frusta
               per averlo seguito. D’ora in poi
               la candida mano di una signora
               ti metta la febbre addosso, trema

               solo a guardarla. Torna da Cesare,
               raccontagli dell’accoglienza: guarda di dirgli
               che mi fa andare in collera con lui,
               assumendo l’aria superba e sprezzante,

               insistendo su ciò che io sono ora,
               e non su quel che sa che ero. Mi fa adirare,
               ed ora è facilissimo riuscirvi,
               ora che le buone stelle, mia guida un tempo,

               han lasciato vuoti i loro cieli,       90  schizzando
               i loro fuochi nell’abisso dell’inferno.
               Se non gli garba quel che ho detto e fatto,
               digli che ha Ipparco,       91   il mio liberto,

               che può frustare, impiccare o torturare
               quanto vuole, per fare pari. Aizzalo tu stesso.
               Via di qui, con le tue frustate, vattene!
                                                                                                  (Esce Tidia.)



              CLEOPATRA

               Hai finito?


              ANTONIO

                               Ahimè, la nostra luna terrena           92
               ora s’è eclissata, e presagisce
               soltanto la caduta di Antonio!
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