Page 2325 - Shakespeare - Vol. 3
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CLEOPATRA
Devo aspettare che ritorni in sé.
ANTONIO
Per blandire Cesare, fai gli occhi dolci
a uno che gli allaccia le stringhe? 93
CLEOPATRA
Non mi conosci ancora?
ANTONIO
Così gelida con me?
CLEOPATRA
Ah, caro, se così fosse, che il cielo
dal gelo del mio cuore generi grandine, 94
l’avveleni alla fonte, e scagli il primo chicco
nel mio seno, e come quello si scioglie
così si dissolva la mia vita; il secondo
colpisca Cesarione, finché gradualmente
tutta la discendenza del mio grembo
con tutti i miei magnifici egiziani,
squagliandosi quella tempesta di grandine,
giaccia insepolta, finché le mosche
e le zanzare del Nilo l’abbian divorata!
ANTONIO
Così mi piace. Cesare ora è accampato
ad Alessandria, dove mi opporrò
al suo destino. Le nostre forze di terra
hanno tenuto valorosamente, anche
la nostra flotta dispersa s’è riunita,
e solca il mare minacciosa. Dov’eri,
mio coraggio? Mi senti, mia signora?
Se ancora una volta ritornerò dal campo
a baciare queste labbra, sarò coperto di sangue,
io e la mia spada avremo meritato gloria.
C’è ancora speranza!