Page 2328 - Shakespeare - Vol. 3
P. 2328

ATTO IV         EN






                                                     Scena I        EN



                                   (Davanti ad Alessandria. Campo di Cesare.)


                 Entrano Cesare, Agrippa, e Mecenate, con l’esercito; Cesare legge una
                                                         lettera.



              CESARE
               Mi chiama ragazzo e sbraita, quasi
               avesse la forza di scacciarmi dall’Egitto.

               Ha fatto frustare il mio inviato,
               mi sfida a singolar tenzone, Antonio
               contro Cesare. Sappia il vecchio ruffiano
               che io ho molti altri modi di morire;

               e intanto della sua sfida me ne rido.



              MECENATE
               Consideri Cesare che quando uno
               tanto in alto comincia a infuriare
               vuol dire che si sente allo stremo.
               Non dargli respiro, approfitta subito

               della sua frenesia: l’ira non è mai stata
               una buona custode di se stessa.



              CESARE
               Sappiano i nostri capi che domani
               intendiamo ingaggiare l’ultima

               di molte battaglie. Nelle nostre schiere
               ce ne sono di quelli che recentemente
               hanno abbandonato Antonio, tanti
               che bastano a catturarlo. Si esegua,
   2323   2324   2325   2326   2327   2328   2329   2330   2331   2332   2333