Page 2282 - Shakespeare - Vol. 3
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compiendola quando chi serviamo è via.
               Cesare e Antonio hanno sempre vinto
               più pel tramite dei loro ufficiali
               che non di persona. Il mio pari grado

               in Siria, Sossio, suo luogotenente,           63
               per la fama rapidamente accumulata
               e che aumentava in continuazione,
               perse il suo favore. Colui che in guerra

               fa più del proprio capo, diventa capo
               del suo capo; e così l’ambizione,
               virtù del soldato, preferisce una sconfitta
               a una vittoria che lo metta in ombra.

               Potrei far di più per il bene di Antonio,
               ma ciò l’offenderebbe. E nell’offesa
               si annullerebbe ogni mio sforzo.



              SILIO
               Tu, Ventidio, possiedi quella dote

               senza la quale ben poco si distinguono
               soldato e spada. Scriverai ad Antonio?



              VENTIDIO
               Gli esporrò umilmente ciò che in nome suo,
               magica parola d’ordine, abbiam compiuto;
               come coi suoi vessilli e le sue truppe ben pagate

               l’imbattuta cavalleria dei Parti
               abbiam scacciata stremata dal campo.



              SILIO
               Adesso dov’è?



              VENTIDIO
                               Si dirige su Atene,
               dove con la fretta che ci consentirà

               il bottino che portiamo con noi,
               ci presenteremo a lui. Laggiù, in marcia!
                                                                                                      (Escono.)
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