Page 2285 - Shakespeare - Vol. 3
P. 2285

Basta, mio signore.



              CESARE
               Mi strappi una gran parte di me stesso:
               fanne buon uso. Sorella, dimostrati
               una moglie secondo i miei pensieri,
               e che sulla tua riuscita possa impegnarsi

               tutto il mio credito.     67  Nobilissimo Antonio,
               che quest’esempio di virtù, posto
               fra noi per cementare il nostro amore

               e tenerlo ben saldo, non si trasformi
               nell’ariete che ne abbatte la fortezza.
               Giacché meglio sarebbe stato amarci
               senza codesto intermediario, se poi
               ad entrambe le parti non starà a cuore.




              ANTONIO
               Non offendermi con la tua diffidenza.



              CESARE
               Ho detto.



              ANTONIO
               Anche con tutta la tua pignoleria
               non troverai il minimo pretesto
               per ciò che sembri temere. Che quindi

               ti proteggano gli dei, e volgano
               ai tuoi fini il cuore dei romani.
               Qui ci separiamo.



              CESARE
               Addio, carissima sorella, addio.
               Gli elementi ti siano propizi, e diano

               al tuo animo ogni conforto! Addio!



              OTTAVIA
               Mio nobile fratello!
   2280   2281   2282   2283   2284   2285   2286   2287   2288   2289   2290