Page 2272 - Shakespeare - Vol. 3
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I SERVO

          Eccoli che arrivano, marinaio. Le piante di qualcuno sono già mal piantate, il
          minimo soffio di vento le butterà a terra.



              II SERVO
          Lepido è già paonazzo.



              I SERVO
          Gli han fatto dar fondo alle bottiglie.



              II SERVO
          Quando si stuzzicano sul punto debole, egli grida «Basta»; riconcilia gli altri a

          quell’invito, e se stesso al bere.



              I SERVO
          Ma sollevando gran guerra fra lui e il buon senso.



              II SERVO
          Ebbene, càpita, ad avere un nome fra i grandi. Io preferirei avere una canna
          che non mi serve a nulla, piuttosto d’una partigiana che non potessi sollevare.



              I SERVO
          Esser  chiamati  in  un’alta  sfera,        58   e  non  mostrare  di  sapercisi  muovere,  è
          come avere vuote orbite al posto degli occhi: sfigura miseramente il viso.



                   Suon di musica. Entrano Cesare, Antonio, Pompeo, Lepido, Agrippa,
                                Mecenate, Enobarbo, Menas, e altri capitani.



              ANTONIO
               (A Cesare.) Fanno così: misurano il livello del Nilo
               da certe tacche graduate sulla piramide,
               e se è alto, basso o medio, sanno

               se seguirà abbondanza o carestia.
               Più gonfia il Nilo, e più promette;
               quand’esso si ritrae, il seminatore

               sparge sul limo e sulla melma la semente,
               e in breve tempo si ha il raccolto.
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