Page 2012 - Shakespeare - Vol. 3
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sei insuperabile.



              PRIMO SICARIO
               Maestà, Fleance c’è scappato.



              MACBETH
               Ahi, mi torna la febbre. Sarei stato perfetto,
               intero come il marmo, saldo come la roccia,
               largo e sconfinato come l’aria attorno;

               ma ora sono in gabbia, in ceppi, in carcere,
               incatenato dai dubbi, molestato da paure. −
               Almeno Banquo è al sicuro?



              PRIMO SICARIO
               Mio buon signore, sì: è al sicuro nel fosso

               con venti spacchi scalpellati in cranio,
               il più leggero mortale.



              MACBETH
                               Grazie per questo.
               Il serpe adulto è steso. Il verme ch’è scappato
               ha una natura che secernerà

               col tempo il suo veleno, ma per ora
               non ha denti. Puoi andartene. Domani
               ci risentiamo.
                                                                                               Il sicario esce.



              LADY MACBETH

               Mio signore e re,
               tu trascuri i tuoi ospiti. Una festa
               che nel suo farsi non confermi spesso
               il benvenuto agli ospiti, non è
               che un pranzo a pagamento. Per mangiare,

               è meglio farlo a casa. Fuori casa
               la cortesia è la salsa sulla carne,
               o la festa è senz’anima.
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