Page 2746 - Shakespeare - Vol. 2
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gli cascano davanti come messe a chi miete.
Qua, là e ovunque piglia o lascia vite;
l’abilità obbedisce tanto alla sua bramosia
che quel che vuole fa, e tanto fa
che l’evidenza sembra impossibile a credersi.
Entra Ulisse.
ULISSE
Coraggio, principi, coraggio! Il grande Achille
si sta armando, e piange, bestemmia, giura vendetta:
le ferite di Patroclo gli risvegliano il sangue
insieme alla vista dei suoi Mirmidoni tartassati
che tornano da lui, maledicendo Ettore,
chi senza naso, chi senza le mani,
laceri e bastonati. Aiace ha perso un amico
e ha la bava alla bocca e subito s’è armato
e via sul campo, e ruggisce cercando Troilo,
che oggi compie gesta folli e incredibili,
si getta nella mischia e ne riemerge illeso,
con tanta fluida foga e furia senza sforzo,
come se la fortuna gli comandi di vincere
tutti i nemici in barba alla prudenza.
Entra Aiace.
AIACE
Troilo! Troilo vigliacco!
Esce.
DIOMEDE
Di là! di là!
NESTORE
Così, così, stringete le fila.
Esce.
Entra Achille.