Page 2745 - Shakespeare - Vol. 2
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Entra Diomede con un servo.



              DIOMEDE
               Va’, va’, servo, prendi con te il cavallo di Troilo;
               e porta in dono il bel destriero alla mia signora Cressida.
               Offri i miei servigi alla sua beltà, amico;
               dille che ho castigato l’amoroso Troiano

               e ho dato prova d’essere il suo cavaliere.



              SERVO
                               Vado, signore.
                                                                                                           Esce.


                                                   Entra Agamennone.



              AGAMENNONE
               All’assalto, all’assalto! Il fiero Polidamante

               ha abbattuto il nostro Menone; il bastardo
               Margarellone ha fatto prigioniero Doreo,
               e sta come un colosso agitando la lancia
               sui cadaveri straziati dei re Epistrofo

               e Cedio; Polisseno è ucciso, Anfimaco e Toante
               feriti a morte; Patroclo preso o ucciso;
               Palamede gravemente ferito e malridotto;
               il pauroso Sagittario       51  fa tremare i nostri;

               presto, Diomede, a rinforzo o siamo tutti spacciati.


                                            Entra Nestore con dei soldati.



              NESTORE
               Portate il cadavere di Patroclo da Achille.
               Svergognate Aiace tartaruga, che si armi!
               Ettore è in campo e si divide in mille:

               ora è lì, sul suo cavallo Galate, e ora là
               che cerca altro lavoro; adesso smonta là, e lì
               si fugge o muore, fila dopo fila come pesci
               di fronte alla balena che rutta. È laggiù ora,

               e i Greci, paglia pronta per la sua falce,
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