Page 2721 - Shakespeare - Vol. 2
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TERSITE

          Uovo di fringuello!



              ACHILLE
               Caro Patroclo, va tutto storto
               al mio grande piano della battaglia di domani.
               Ho qui una lettera della regina Ecuba

               e un pegno d’amore di sua figlia, la mia amata,
               e ambedue mi esortano e mi legano
               a mantenere la promessa fatta. Non la romperò.
               All’inferno i Greci, in malora la fama,

               vada come vada per il mio onore,
               questo è il mio giuramento più forte, e sarò fedele.
               Vieni, vieni Tersite, aiuta a riordinare
               la mia tenda. Stanotte la passeremo a banchettare.

               Andiamo, Patroclo.
                                                                                Escono Achille e Patroclo.



              TERSITE
          Con troppo sangue, e troppo poco cervello, questi due impazziranno; ma io
          mi farò medico dei matti se mai questi due impazziscono a causa di troppo
          cervello e di troppo poco sangue! Prendiamo Agamennone: un buonuomo in

          fondo, e poi ama le quaglie; ma, quanto a cervello, ce n’ha meno di cerume
          alle orecchie; e il fratello? quello è un’incarnazione di Giove, proprio, quando
          si trasformò in toro; che monumento originario di tutti i becchi, che obliquo

          sacrario dei cornuti, un degno corno da scarpa a buon mercato legato con una
          catenina  alla  gamba  del  fratello!  Che  altra  forma  se  non  la  sua  potrebbe
          assumere la furbizia imbottita di malignità e la malignità infarcita di furbizia?
          La forma di un asino sarebbe niente: ha già insieme dell’asino e del bue; un
          bue, lo stesso niente, dato che è già bue e asino. Essere un cane, un mulo,

          un gatto, una puzzola, un rospo, una lucertola, un gufo, un nibbio, o un’aringa
          senza uova, non me ne fregherebbe niente; ma essere Menelao, proprio no!
          Me la prenderei col destino. Non chiedetemi cosa vorrei essere se non fossi

          Tersite; ma meglio un pidocchio addosso a un lebbroso che Menelao. Ehilà,
          s’alzano i fuochi fatui!


                 Entrano Ettore, Troilo, Aiace, Agamennone, Ulisse, Nestore, Menelao e
                                                 Diomede, con torce.
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