Page 2720 - Shakespeare - Vol. 2
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TERSITE
La scatola del chirurgo o la ferita del paziente.
PATROCLO
Ben detto, cosa perversa! Ma a cosa mirano questi tuoi trucchi?
TERSITE
Zitto, bamboccio, il tuo parlare non serve a niente. Si dice che sei lo
schiavetto di Achille.
PATROCLO
Schiavetto, mascalzone! Che vuol dire?
TERSITE
Be’, la sua puttana maschio. Ora i marci malanni del meridione, i torcibudella,
le ernie, i catarri, le renelle che appesantiscono la schiena, le apoplessie, le
paralisi fredde, gli occhi pieni di pus, il fegato melmoso, le asme, le vesciche
cistose, le sciatiche, le palme eczematose, la spinite incurabile, e l’impetigine
grinzosa cronica colpiscano cento volte questi vostri rapporti innaturali. 44
PATROCLO
Ehi tu, pattumiera d’invidia, che vogliono dire queste maledizioni?
TERSITE
Ma perché? Ti sto maledicendo?
PATROCLO
No di certo, barile sfondato, tu, cane deforme e figlio di puttana, no.
TERSITE
No? E allora perché t’infuri, tu, gomitolo imbrogliato di lanetta inconsistente,
tu benda sbrendolata per un occhio infiammato, tu nappetta della borsa di un
prodigo, eh? Ah, com’è inquinato questo povero mondo, da questi moscerini,
sgorbietti di natura!
PATROCLO
Fuori, pustola!